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Lo scopo di questo lavoro è quello di cominciare a colmare un vuoto nell'editoria italiana intorno alla Libera Muratoria, e precisamente il «quasi-silenzio» che circonda le Logge di Adozione, con le quali i Muratori francesi del XVIII secolo diedero accesso alle donne nella loro Istituzione, creando uno spazio misto entro riunioni speciali e separate di una Loggia monosessuale maschile. Il periodo preso in considerazione è quello della comparsa e del consolidamento dell'Adozione francese, vale a dire il cinquantennio 1730-1780. L'Adozione non è stata peraltro un fenomeno esclusivamente transalpino, essendosi diffusa in molti paesi europei, tra i quali l'Italia; tuttavia l'esperienza francese ebbe un tale sviluppo da divenirne il paradigma generale. Nella sostanza, essa consiste nello stabilire una seconda Loggia - accanto a quella solo maschile - che ammetta tra i propri membri anche delle donne, spesso legate da parentela con i membri maschi della Loggia solo maschile, e che sia diretta dagli stessi ufficiali della prima Loggia, se del caso affiancati da analoghi ufficiali donna. Si tratta, pertanto, di una Loggia mista, e non monosessuale femminile, come potrebbe far credere l'espressione di «Muratoria delle Donne».